Centro "Gian Paolo Dore" APS

Centro di documentazione e promozione familiare

 

Il 1980 è l’anno ufficiale, giuridico, di nascita dell’Associazione. Ma, come in tutte le cose belle, vi è una fase di gestazione durante la quale lentamente prende corpo e si forma la realtà  successiva.

Le origini

Fin dal 1969 gli incontri mensili di via Riva Reno, con la presenza e la cura evangelizzatrice di don Gianfranco Fregni, catalizzano il formarsi di un gruppo di sposi molto sensibili all’importanza della pastorale familiare, provenienti da punti diversi della diocesi e che diventano man mano anche amici fra loro. Nel 1975 il Vescovo istituisce l’Ufficio Pastorale della Famiglia. In parallelo a questo cresce il gruppo di famiglie, che non è una “consulta” della famiglia, nè un gruppo operativo al solo servizio dell’Ufficio Pastorale. Pur assumendosi quasi completamente l’aspetto tecnico-operativo dell’organizzazione di molte iniziative diocesane dedicate alla famiglia (Assemblea Sposi, Campi Famiglia, Calendario, ritiri fidanzati-sposi, ecc.), questo gruppo matura la necessità  di avere spazi autonomi per un “servizio culturale” circa la famiglia rivolto sia verso la Chiesa che verso la società. In questi anni, infatti, nel settore scuola vengono applicati i decreti delegati per la partecipazione dei genitori (1974), che richiedono rapporti con le commissioni di sicurezza sociale dei quartieri, ecc.

La “305”

Con l’esigenza di collegare i partecipanti ai Campi famiglia (tenuti a partire dal 1973) e alle annuali Assemblee diocesane dei gruppi Fidanzati-Sposi, affinchè queste esperienze non siano fini a se stesse, si inizia a pubblicare nel 1975 un foglio di collegamento dal titolo “Dalla trecentocinque” (305 era infatti la stanza, in via del Monte 5, che costituiva il punto di riferimento delle prime iniziative di pastorale familiare). Si comincia a raccogliere anche una piccola documentazione per aiutare le coppie negli approfondimenti utili per l’impegno pastorale.Nel 1976 il gruppo comincia a delinearsi meglio, sia dal nome (“Gruppo di documentazione e promozione familiare”), sia dal suo primo bilancio (circa 1 milione), segno della serietà  e della indipendenza (auto-tassazione). Si scriveva nel gennaio 1977: “La stanza 305 da semplice luogo di incontro e di riferimento, lentamente ma progressivamente, va strutturandosi come vero luogo di documentazione, biblioteca e cantiere di iniziative. E’ uno spazio laicale oggi necessario per un servizio a tutti coloro ai quali sta a cuore la promozione, e non solo la sopravvivenza, della famiglia e del suo ruolo nella società  e nella Comunità  Cristiana”. Vi sono già  in embrione tutti gli elementi che porteranno alla nascita di una associazione.

Il centro G.P. Dore

L’Associazione viene giuridicamente fondata l’8 febbraio 1980. Suo scopo è quello di essere un Centro di animazione (cfr. art. 2 dello statuto). Sarà intitolata all’amico Gian Paolo Dore, morto da poco più di un anno: con sua moglie Maria Pia erano stati i responsabili del primo Campo Famiglia e animavano con una cultura familiare i vari ambienti e associazioni in cui erano inseriti.

Casa Punta Anna

Il 1980 è l’anno del Sinodo mondiale dei Vescovi sulla famiglia: nasce l’idea di un segno duraturo al servizio delle famiglie, sollecitati anche dalla necessità . I campi famiglia, infatti, sono ormai un servizio pastorale collaudato e utile, ma con costi crescenti per le famiglie e con difficoltà  sempre maggiori a trovare strutture dotate di spazi interni ed esterni adatti a creare un clima di tipo familiare. A don Gianfranco viene l’idea di ristrutturare una vecchia costruzione mai ultimata appartenente al complesso dell’Albergo Al Sass di Stria ai Piani del Falzarego. Questo è il luogo in cui l’Azione Cattolica bolognese svolge da anni molte attività  formative di carattere diocesano e proprio per questo è anche caro a molti che, prima di divenire famiglie, vi sono cresciuti negli anni e nella fede. Prende cosଠcorpo il progetto di una casa delle famiglie che vuole essere a loro misura, a partire dal nome “Casa Punta Anna” (una casa, non un albergo) fino ad altri particolari, come ad esempio la scelta di rinunciare a due camere per ottenere uno spazio-giochi per i bambini da utilizzare in caso di maltempo. La ristrutturazione di questo edificio è un impegno gravoso che assorbe fin dall’inizio la maggior parte del tempo disponibile, delle energie fisiche, economiche e psichiche (qualcuno non dormirà  la notte!) data l’ampiezza della spesa. L’impegno del presidente Luciano Malossi prima e di Vittorio Prodi poi portano a termine l’impresa in collaborazione anche con l’Azione Cattolica Bolognese. Lo sforzo vede mobilitarsi, animate dalla nostra Associazione, moltissime famiglie della diocesi che si impegnano in una raccolta di contributi a fondo perduto che supera i 300 milioni. Si organizzano anche diversi fine settimana di lavoro volontario per contenere le spese il più possibile. La casa viene inaugurata dal vescovo Vincenzo Zarri il 15 agosto 1985. Il salone delle riunioni è arricchito dalla Sacra Famiglia dello scultore bolognese Francesco Brunetti, da lui appositamente pensata per Casa Punta Anna e donata a don Gianfranco.

Documenti e pubblicazioni

Col tempo presso il Centro G.P. Dore si amplia la raccolta di documentazione e prende impulso la biblioteca specializzata unica nel suo genere perchè raccoglie solo testi che riguardano problemi della famiglia. Oggi raccoglie più di quattromila volumi, recensiti e catalogati, di carattere pedagogico, filosofico, giuridico, teologico, pastorale, su argomenti riguardanti: famiglia, matrimonio, paternità, affido, adozione, bioetica, donna, fecondità, sessualità. Ingrandita e sistemata nella accogliente sede attuale, è stata inaugurata il 14 gennaio 1994 dal card. Giacomo Biffi. Il Centro G.P. Dore cura inoltre alcune pubblicazioni:

  • il Calendario della Comunità  Cristiana, pubblicato fin dal 1976, nato per aiutare a vivere in famiglia la spiritualità  del tempo liturgico, per leggere la Parola di Dio proclamata nella liturgia del giorno, per dare un segno di solidarietà  con famiglie in difficoltà  e così unire la preghiera e la liturgia con la carità  concreta;
  • Quaderni del Centro G.P. Dore (ne sono stati editi 21) su tematiche specifiche riguardanti approfondimenti sulla teologia e la spiritualità  familiare; atti di Convegni di studio e seminari;
  • il G.P. Dore Notizie (1983), foglio trimestrale di collegamento fra i soci e simpatizzanti dell’Associazione;
  • CLeF (Chiesa locale e famiglia, 1983), servizio trimestrale di documentazione per le diocesi italiane. Pubblica schede su tematiche attuali, le novità  editoriali, raccoglie e trasmette esperienze e iniziative degli organismi diocesani di pastorale familiare.

Iniziative per una cultura familiare

Scopo primario del Centro G.P. Dore rimane la promozione di una cultura attenta alla famiglia, che viene perseguita mediante una molteplicità  di iniziative. Vengono mantenuti collaborazioni e collegamenti con realtà  associative già  esistenti: il “Centro Internazionale di Studi Familiari” di Milano, il Centro S. Domenico (1980, 1981, 1982, 1985), il MEIC (1982 e 1984), il Consultorio Ucipem, la Scuola Diocesana di Teologia per lezioni sulla teologia del matrimonio e della famiglia (1980, 1981, 1986 a carattere ecumenico), l’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie ANFAA (1988). Sono oltre una ventina e quindi non tutti elencabili i seminari, i corsi, le conferenze cittadine alle quali il Centro G.P. Dore ha portato un contributo.Vengono sostenute le iniziative dell’Ufficio Pastorale della famiglia, come le assemblee annuali fidanzati-sposi, i ritiri e la catechesi ai fidanzati. In questi ambiti è stata dedicata particolare attenzione ai documenti pontifici o della CEI sulle problematiche familiari o le ricorrenze decennali del documento “Evangelizzazione e Sacramento del Matrimonio” (1985) e del nuovo Diritto di Famiglia.Il Centro ha animato la nascita di nuovi “servizi” circa la famiglia: è tra i soci fondatori del Servizio di Accoglienza alla Vita di Bologna (1981) e del Consultorio Familiare di via Irma Bandiera (1987); ha ispirato il sorgere di altre Associazioni con medesime caratteristiche e si è proposto come collegamento fra le varie Associazioni con interesse alla famiglia.A seguito del convegno regionale “Per un umanesimo familiare” (1988 cfr. quaderni Dore nº 14) su suggerimento della Conferenza Episcopale regionale, nel 1991 è tra i fondatori del Comitato regionale per i Diritti della Famiglia (CDdF), associazione di associazioni per una maggiore incisività  nell’impegno socio-politico e perchè la famiglia abbia la possibilità  di interloquire con il soggetto politico.Questa iniziativa ha preceduto e ispirato la nascita del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari (1993).Per sollecitare nuovi approfondimenti sulle tematiche familiari nel 1988 viene istituita presso lo STAB (Studio Teologico Accademico Bolognese) una borsa studio e organizza (1989) un “Colloquio a più voci” sulle problematiche delle giovani coppie.Ci si impegna in alcuni settori importanti della problematica familiare ritenuti scoperti: in particolare nel gennaio 1988 si fonda una Scuola dei Genitori, per sostenerli in modo continuativo e organico nel loro intervento educativo, con cicli di incontri, dibattiti e seminari di studio su infanzia, fanciullezza, pre-adolescenza, adolescenza. Non sono trascurati i linguaggi moderni come il cinema e si organizzano cicli di cineforum. Continuano i Campi famiglia (a tutt’oggi sono più di una settantina dal 1973) e due volte l’anno vengono effettuati degli incontri tematici su problemi di vita coniugale o familiare, anche in riferimento al momento storico che si sta vivendo.

La nostra attività  è stata riconosciuta anche pubblicamente. Hanno parlato del nostro impegno i giornali “Avvenire” più volte, l'”Osservatore Romano” (1983) e la rivista specializzata “La Famiglia” ha chiesto di pubblicare materiale da noi prodotto (1985).

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