153. Mentre tutti stanno in piedi, compresi gli sposi e i testimoni disposti ai loro lati, il sacerdote (o il diacono) si rivolge agli sposi con queste o simili parole:
Carissimi,
siete qui convenuti
davanti al ministro della Chiesa
e davanti alla comunità
perché la vostra decisione
di unirvi in Matrimonio
sia fortificata dal sigillo del Signore
e il vostro amore, arricchito della sua benedizione,
sia rafforzato nella reciproca e perpetua fedeltà
e nel compimento degli altri doveri del Matrimonio.
Vi chiedo pertanto di esprimere
davanti alla Chiesa le vostre intenzioni.
154. Il sacerdote (o il diacono) interroga gli sposi sulla libertà, sulla fedeltà e sull’accoglienza ed educazione dei figli e ciascuno personalmente risponde.
N. e N.,
siete venuti a celebrare il Matrimonio
senza alcuna costrizione, in piena libertà
e consapevoli del significato della vostra decisione?
Gli sposi rispondono: Sì.
Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio,
ad amarvi e a onorarvi l’un l’altro
per tutta la vita?
Gli sposi rispondono: Sì.
La domanda che segue si può omettere se le circostanze lo suggeriscono, ad esempio quando gli sposi sono avanzati in età.
Siete disposti ad accogliere con amore i figli
che Dio vorrà donarvi
e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?
Gli sposi rispondono: Sì.
155. Il sacerdote (o il diacono) invita gli sposi ad esprimere il consenso.
Se è vostra intenzione di unirvi in Matrimonio,
datevi la mano destra
ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa
il vostro consenso.
Gli sposi si danno la mano destra.
156. Lo sposo dice:
Io, N., accolgo te, N., come mia sposa.
Prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
La sposa dice:
Io, N., accolgo te, N., come mio sposo.
Prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
157. Il sacerdote (o il diacono), se per motivi pastorali lo ritiene più opportuno, può richiedere il consenso in forma di domanda.
Per primo interroga lo sposo:
N., vuoi accogliere N. come tua sposa,
promettendo di esserle fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarla e onorarla
tutti i giorni della tua vita?
Lo sposo risponde: Sì.
Quindi interroga la sposa:
N., vuoi accogliere N. come tuo sposo,
promettendo di essergli fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarlo e onorarlo
tutti i giorni della tua vita?
La sposa risponde: Sì.
158. Quindi il sacerdote (o il diacono), ricevendo il consenso, dice agli sposi:
Il Signore onnipotente e misericordioso
confermi il consenso
che avete manifestato davanti alla Chiesa
e vi ricolmi della sua benedizione.
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.
Tutti: Amen.
Oppure:
Il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco,
il Dio di Giacobbe,
il Dio che nel paradiso ha unito Adamo ed Eva,
confermi in Cristo
il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa
e vi sostenga con la sua benedizione.
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.
159. Quando le circostanze lo richiedono, la benedizione e la consegna degli anelli si possono omettere. Se invece si mantengono, il sacerdote (o il diacono) dice:
Il Signore benedica X questi anelli
che vi donate scambievolmente
in segno di amore e di fedeltà.
Tutti: Amen.
Se opportuno, il sacerdote (o il diacono) asperge gli anelli e li consegna agli sposi.
160. Lo sposo mette al dito anulare della sposa l’anello a lei destinato, dicendo, se opportuno:
N., ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Se cristiano, può aggiungere:
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
Quindi la sposa mette al dito anulare dello sposo l’anello a lui destinato, dicendo, se opportuno:
N., ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Se cristiana, può aggiungere:
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
161. Di consueto si pronuncia la benedizione nuziale sugli sposi. Tuttavia, se le circostanze lo consigliano, si può omettere e invece della benedizione si dice la preghiera indicata al n. 163.
Gli sposi, se opportuno, si mettono in ginocchio al loro posto. Quindi il sacerdote (o il diacono), a mani giunte, prosegue:
Invochiamo ora su questi sposi
la benedizione di Dio:
egli sostenga con il suo aiuto
coloro che ha arricchito
con la comunione di vita del Matrimonio.
Tutti pregano per breve tempo in silenzio.
162. Poi il sacerdote (o il diacono), con le braccia stese sugli sposi, continua:
Padre santo, creatore dell’universo,
che hai formato l’uomo e la donna a tua immagine
e hai voluto benedire la loro unione,
ti preghiamo umilmente per questi tuoi figli,
che oggi si uniscono con il patto nuziale.
Scenda su questi sposi
la ricchezza delle tue benedizioni
e la forza del tuo Santo Spirito infiammi i loro cuori,
perché, mentre vivono il reciproco dono di amore,
siano esemplari per integrità di vita
[e genitori saldi nella virtù].
Ti lodino, Signore, nella gioia,
ti cerchino nella sofferenza;
godano del tuo sostegno nella fatica
e del tuo conforto nella necessità.
Vivano a lungo nella prosperità e nella pace
e, con tutti gli amici che ora li circondano,
giungano alla felicità del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
163. Se per le circostanze si omette la benedizione nuziale, si dice sugli sposi questa preghiera:
Ascolta, Signore,
la nostra preghiera.
Tu, che hai voluto l’uomo e la donna
uniti per la vita e la crescita del genere umano,
conserva e proteggi sempre con il tuo aiuto
il vincolo che tu stesso hai istituito.
Per Cristo nostro Signore.
R Amen.
164. Quindi il sacerdote (o il diacono) invita i presenti a lodare Dio:
Benediciamo il Signore.
Tutti rispondono:
Rendiamo grazie a Dio.
Si può utilizzare anche un’altra acclamazione.
165. Il sacerdote (o il diacono) introduce la preghiera dei fedeli:
Invochiamo Dio, nostro Padre,
sorgente inesauribile dell’amore,
perché sostenga questi sposi
nel cammino che oggi hanno iniziato.
R Ascoltaci, o Padre.
– Per N. e N.,
ora uniti in matrimonio:
il Signore li sostenga nella donazione reciproca
e renda la loro unione gioiosa e feconda.
Preghiamo.
– Per N. e N.:
la grazia della benedizione del Signore
dia loro conforto nelle difficoltà
e li custodisca nella fedeltà.
Preghiamo.
– Per i giovani e i fidanzati:
riconoscenti per il dono e la bellezza dell’amore,
si preparino a costruire la loro famiglia
secondo la parola del Vangelo.
Preghiamo.
– Per la società civile:
riconosca e sostenga la dignità e i valori della famiglia,
e aiuti gli sposi a svolgere
il loro compito di educatori.
Preghiamo.
– Per gli sposi cristiani qui presenti:
dalla vita sacramentale sappiano attingere
forza e coraggio
per una rinnovata testimonianza cristiana.
Preghiamo.
166. Dopo le invocazioni, il sacerdote (o il diacono) continua con queste o simili parole:
Dio vuole che tutti i suoi figli
siano concordi nell’amore.
Coloro che credono in Cristo invochino il Padre
con la preghiera della famiglia di Dio,
che il Signore Gesù ci ha insegnato.
Tutti i cristiani continuano:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.